Proviamo a rispondere a una semplice domanda: ad oggi, cosa ne sappiamo davvero dell'olio di palma?

In questo articolo provo a rispondere a una semplice domanda: ad oggi, cosa ne sappiamo davvero dell'olio di palma? La domanda sorge spontanea dopo aver letto un po' di articoli su questo argomento, perché stando a quello che si è pubblicato finora sembra emergere con una certa chiarezza che l’olio di palma non fa male eppure fa male. In altre parole ci sono persone-marche-ricercatori che dicono una cosa, e altre persone-marche-ricercatori che dicono l'opposto. Per arrivare a una conclusione, per quanto provvisoria, bisogna analizzare un momento gli argomenti pro e contro (queste ultime prese dalla famosa petizione Stop all’invasione dell’olio di palma).

Gli argomenti pro olio di palma

1. Gli altri sono peggio, soprattutto l’olio di colza. E questa è senza dubbio un'argomentazione debole, perché attacca gli altri per spostare l’attenzione del cuore del problema: vi stiamo rifilando troppo olio di palma? ok, ma se vi rifilassimo la stessa quantità di olio di colza sarebbe peggio. 

2. Non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata, come dice la campagna pubblicitaria dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile (finanziata dalle aziende Ferrero, Nestlè, Unilever e Unigrà). 


Non sono sicuro se sia un’affermazione vera o falsa. Da un lato ci hanno detto che la proteina p66Shc, che si trova nel palmitato, un acido grasso presente nell’olio di palma, danneggia le cellule beta del pancreas. Dall’altro, però, il parere dell’Istituto superiore di sanità richiesto dal Ministero della Salute e pubblicato il mese scorso dice chiaramente che “la letteratura scientifica non riporta l’esistenza di componenti specifiche dell’olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute, ma riconduce questi ultimi al suo elevato contenuto di acidi grassi saturi”.

Prendiamo pure per buono l’ultimo contributo in ordine di tempo e diciamo che sì, l’olio di palma “non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata”. Il problema però è un altro: l'olio di palma rende pressoché impossibile una dieta bilanciata! È onnipresente: merendine, grissini, fette biscottate, creme alla nocciola, impanature e chi più ne ha più ne metta. E tutti questi prodotti vanno ad aumentare la quantità di grassi saturi già assunti attraverso carne, formaggio e altri alimenti comuni quindi basta davvero poco per "sbilanciare" la dieta.

Gli argomenti contro l'olio di palma

1. “È causa della deforestazione”. Argomentazione vera ma parziale, perché su questo fronte le grandi aziende hanno fatto molti passi avanti grazie a certificazioni come la RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) e POIG (Palm Oil Innovation Group), quest’ultima con l’appoggio di Greenpeace e WWF. Qui la conseguenza logica non è rinunciare all’olio di palma, ma scegliere prodotti con olio di palma sostenibile.

2. Ce ne state dando troppo, quindi toglietelo dappertutto! Come ha spiegato il dottor Umberto Agrimi dell’ISS alla trasmissione Ballarò di Rai3 dovremmo assumere grassi saturi in quantità non superiore al 10% della calorie assunte nella nostra dieta. In media un adulto che non si preoccupa di evitare l’olio di palma ne assume oltre l’11%, mentre i bambini dai 3 ai 10 anni abituati a mangiare merendine possono arrivare anche al 18%.

Va detto che non tutti gli acidi grassi saturi arrivano dall’olio di palma, ma è indubbio che questo ingrediente ne contenga molti e che è il principale indiziato come responsabile dello sforamento dei limiti consigliati. Inoltre ha il vantaggio di poter essere facilmente evitato smettendo di comprare merendine, creme industriali alla nocciola e altri snack industriali.

Conclusioni

L’olio di palma non fa male eppure fa male non è un’affermazione da dividere in due e sulla quale schierarsi. Non ci sono bianchi e neri. Questa frase va presa tutta assieme: non fa male se il suo apporto di grassi saturi alla nostra dieta ci consente di restare sotto quel 10% giornaliero, mentre fa male se ci porta oltre la soglia.

Per capire se ne assumiamo troppo o no possiamo affidarci a un nutrizionista (cosa caldamente consigliata nel caso di bambini in sovrappeso) oppure al buon senso: fare attenzione a evitare l’olio di palma ogni volta che abbiamo la scelta tra un prodotto con e un prodotto senza è una buona strada, ad esempio.

Ma teniamo sempre conto di una cosa. L’olio di palma non è il problema, è un aspetto di un problema più grande: cercare di ricostriure quella famosa dieta equilibrata che proprio l’onnipresenza dell’olio di palma (ma non solo) sta rendendo sempre più difficile. La vera soluzione è scegliere il biologico, scegliere il km zero, scegliere i prodotti artigianali. È vero che può obbligarci ad aumentare il budget per la nostra spesa, ma di sicuro ridurrà quello per i medicinali.

Matteo Lusiani Sa di non sapere, per questo si informa.

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