Sulla scia della campagna #stopfakeatavola lanciata da Coldiretti, ecco i miti da sfatare che ci stanno più a cuore.

Si è parlato molto nei giorni scorsi dell'iniziativa #stopfakeatavola lanciata da Coldiretti contro le fake news, ripresa da molti giornali e magazine. Noi abbiamo scelto i temi che ci stanno più a cuore e compilato una classifica dei tre più importanti miti alimentari da sfatare

3° posto: lo zucchero di canna ha meno calorie di quello bianco

Zucchero bianco e di canna

Sul gradino più basso del podio c'è lo zucchero di canna, considerato da molti più salutare e meno calorico rispetto a quello bianco. In realtà dal punto di vista nutrizionale lo zucchero bianco e quello marrone sono praticamente identici, come ha spiegato il nutrizionista Dario Vista a "il Salvagente": 

«Lo zucchero bianco raffinato e lo zucchero di canna grezzo hanno un contenuto di saccarosio, quei granelli "bianchi in natura" per intenderci, rispettivamente del 100% e del 95-99%. Quello che c’è in più nello zucchero di canna grezza è il "marrone" residuo di melassa, una componente che non ha assolutamente alcun pregio nutrizionale: quindi possiamo dire che i due zuccheri sono la stessa cosa. La quantità di preziosi oligoelementi nella melassa, infatti, è presente in quantità talmente bassa, da poterli definire assenti».

Ciò che cambia, dunque, è la presenza di melassa (nell'ordine dell'1-5%), una sostanza senza pregi nutrizionali e che non è eliminata del tutto nello zucchero di canna solo perché la melassa della canna da zucchero ha un gusto gradevole mentre quella della barbabietola no. Inoltre la lavorazione è del tutto simile tra le due versioni e non comprende alcun sbiancamento con candeggina o prodotti simili (come talvolta si legge sul web).

La verità è che lo zucchero andrebbe ridotto il più possibile nella nostra dieta, come ha spiegato la nutrizionista Manuela Nobile sul nostro magazine (leggi Cosa mangiare per vivere più a lungo). Per questo nel nostro negozio online trovate una linea di biscotti senza zucchero sviluppata da AmoreTerra insieme ad un panificio artigianale pugliese sostituendo lo zucchero con il malto d'orzo.

2° posto: i grassi vanno completamente eliminati dalla dieta

Olio extravergine d'oliva

Il nostro corpo ha bisogno di grassi quindi non bisogna demonizzarli, bisogna solo capire quali sono i migliori. Anche in questo caso ci viene in aiuto la nutrizionista Manuela Nobile, che nell'articolo citato poco sopra spiega come i grassi debbano essere all'incirca il 30% della nostra dieta (ovvero il 30% delle calorie che assumiamo in una giornata deve arrivare dai grassi) aggiungendo: 


«Suggerisco di consumare in prevalenza grassi monoinsaturi presenti nell’olio extravergine di oliva, ricco di polifenoli, un alimento studiato per le sue importanti capacità preventive nella riduzione del diabete, delle patologie cardiovascolari e del cancro, in associazione con acidi grassi polinsaturi omega 3, presenti nel pesce grasso».

1° posto: il Kamut è un cereale dalle proprietà uniche

Kamut

Doppio errore grave, da penna blu. Innanzitutto il Kamut non è un cereale ma il marchio commerciale (per questo è scritto con il simbolo del copyright) con cui viene venduto il grano della varietà khorasan coltivato in Canada secondo un certo disciplinare. 
Secondo errore: ha certamente ottimi valori nutrizionali se paragonato ai grani moderni, ma non migliori di un grano duro antico come il Senatore Cappelli o del farro monococco e dicocco. Inoltre si tratta degli stessi valori nutrizionali che presenta il grano khorasan commercializzato senza il marchio Kamut. Anzi, questo grano, che viene coltivato anche in Italia, ha un equivalente tra i grani antichi autoctoni del nostro Paese: il grano che va sotto il nome di saragolle, infatti, è un grano khorasan coltivato in Italia fin dal 400 dC.

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