In commercio potete trovare paste da 0,59 fino a 8 euro/kg, ecco una rapida guida per orientarvi ed evitare le fregature.
Quando compri la pasta al supermercato o in un discount puoi arrivare a spendere anche meno di 1 euro al kg. Molto meno: 0,59 euro è il prezzo più basso rilevato da Altroconsumo. Se cerchi una pasta, di solito la pasta più cara che trovi al supermercato arriva a circa 2,50 euro al kg. La vuoi biologica? Si va dai 2,50 ai 4 euro. Se, oltre che bio, la vuoi di grano antico Senatore Cappelli siamo dai 5,50 euro in su, fino anche agli 8 euro al kg.
Come si fa a passare da 0,59 a 8 euro al kg? La spiegazione di una differenza così grande è nelle materie prime e nelle lavorazioni.
Perché una pasta può costare meno di 1 euro al kg?
Perché è ottenuta con un grano di bassa qualità, coltivato nei grandi granai dell’Est Europa o dell’America con pesticidi chimici (che si ritrovano poi nel prodotto finito, anche se in quantità consentite dalla legge, come dimostra un’analisi svizzera del 2014, ripetuta quest’anno) e trasformato industrialmente ad alte temperature, anche oltre i 115°C. Per capirci: già a 80°C si hanno il 40% in meno di vitamina B1 e il 53% in meno di vitamina B2.
Perché una pasta può costare fino a 8 euro al kg?
Iniziamo dalle materie prime di qualità, come il grano antico Senatore Cappelli, che ha rese minori rispetto ai grani moderni ma valori nutrizionali, profumi e sapori nemmeno paragonabili al suo parente.
Il metodo di coltivazione biologico, poi, vieta l’utilizzo di pesticidi chimici e richiede un lavoro maggiore da parte del contadino.
Aggiungiamo anche la provenienza: il Senatore Cappelli viene coltivato in Italia, soprattutto nel Sud Italia, dove ci sono le condizioni ideali per la sua crescita.
Passiamo poi alle lavorazioni, dalla macina del grano all’impasto, dalla trafilatura al bronzo all’essiccazione: più sono artigianali più il prodotto è costoso. Uno degli elementi che influisce di più è l’essiccazione, che nelle paste di alta qualità avviene al di sotto dei 44°C e può durare più di un giorno.
Come si distingue una pasta di alta qualità?
La risposta vi stupirà: a colpo d’occhio. Non serve nemmeno assaggiarla perché i due prodotti sono talmente diversi che già guardandoli si colgono le differenze. Più la pasta ha un colore giallo intenso e una superficie liscia meno è buona. Una pasta di alta qualità ha un colore giallo paglierino opaco e una superficie rugosa dovute alle lavorazioni lente e a bassa temperatura.
Una volta cucinate, poi, troverete una maggiore ricchezza nei profumi e nei sapori.
Dopo averle mangiate, infine, scoprirete che sono molto più digeribili e più nutrienti, tanto che potrete tranquillamente ridurre la vostra porzione abituale di pasta e sentirvi comunque sazi. Inoltre eviterete di sviluppare intolleranze al glutine, decisamente meno presente nei grani antichi rispetto a quelli moderni.
Quanto deve costare una buona pasta?
Dipende da cosa cercate.
- Se cercate una pasta industriale, per l’amor del cielo non meno di 2 euro al kg!
- Se cercate una pasta biologica, ma biologica per davvero, il nostro consiglio è non meno di 3 euro al kg (prezzo che, se siete pratici, taglia già fuori molte delle marche che si trovano normalmente nei negozi bio).
- Se infine cercate una pasta di alta qualità prodotta artigianalmente diciamo che un buon prezzo è fra i 5 e i 7,50 euro al kg a seconda dei formati (quelli molto grandi costano di più): qui influisce soprattutto la lentezza della lavorazione a bassa temperatura.
Ovviamente si tratta di considerazioni fatte sulla nostra esperienza, prendetele come indicazione.
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